Promossa e curata da Parentesi in collaborazione con il critico d’arte Antonella Uliana, la mostra di Stefano Cattai propone una selezione di venti opere. La ricerca dell’artista è orientata verso la manipolazione dell’immagine che caratterizza la cultura di massa per farne emergere, attraverso un’operazione di decontestualizzazione e reimpaginazione, realtà e contraddizioni.
Le immagini finiscono per rimanere impigliate nel quadro, legate alla forma che le rende riconoscibili ma ridotte a brandelli, frammenti, citazioni. La pittura si collega alla realtà, se ne appropria attraverso associazioni mentali che si affidano ad analogie iconografiche, coloristiche o ad assonanze verbali. Il gesto, intenzionale e volitivo, giunge anche all’utilizzo di materiali di recupero che, portatori di un proprio personale vissuto, rendono l’opera unica.